Poco curato nei dettagli ma con un' ottima cuoca. Dato che le migliori sale erano occupate ci hanno fatto accomodare in quella che, cinquanta anni fa', nelle campagne dell' ascolano e del maceratese, veniva detta la "stanza dei macchinisti". La stanza dove, durante la trebbiatura, venivano apparecchiate le tavole per tutti i lavoratori.
Tovaglietta di carta su tavolino di formica zoppicante. Tutto è andato per il meglio quando sono arrivati i salumi e poi i primi ed infine le carni. Tutto ottimo e abbondante per un menù fisso a 35 euro. Ci ha un deluso il vino.
Un vero e proprio agriturismo. Nel vero senso della parola. Giulietto rispetta tutte le aspettative. Antipasti composti da salumi, fagioli in rosso e cotolettine alla milanese con limone. Due primi: tagliolini con ragù bianco (innaffiati di olio) e lasagne (anonime come gusto. Mancavano di sale e la besciamella l’avevano vista passare in lontananza). Poi carne alla brace mista con agnello. Contorni non lo so perché si sono dimenticati di portarceli e noi eravamo veramente pieni. Delusione per il tiramisù. Molto al di sotto della media di qualsisi tiramisù. Prezzo onestissimo: 30 euro.