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Rifugio Alpino Daniele Arlaud


Salbertrand
09/01/2024: Sono stata a pranzo da loro e posso dire che il personale non è affatto gentile. Si può pagare solo in contanti, ma non te lo dicono quando prenoti o quando arrivi. Il mangiare non è niente di che: abbiamo preso il menù degustazione (rispetto ad altri posti davvero poco vario) e la polenta è arrivata tiepida. Ti dicono che l’acqua per evitare sprechi te la devi andare a prendere fuori, alla fontana, con la tua borraccia (cioè, io sono seduta a tavola che mangio e per bere devo andare fuori per servirmi) e se non hai la borraccia ti attacchi perché non ti danno una brocca e, al massimo, ti portano SE LE CHIEDI, delle bottigliette d’acqua. Dulcis in fundu, abbiamo chiesto una ciotola per far bere i nostri cani lasciati fuori e ci hanno risposto che dalla ciotola che c’era fuori potevano bere solo i loro cani e gatti e quindi non abbiamo potuto far bere i nostri cani dopo due ore di passeggiata. Follia! Non ci tornerei mai più. Possono permettersi un comportamento tale solo perché sono l’unico posto su quei sentieri.
08/01/2024: I due pallini sono dovuti esclusivamente alla bellissima posizione ed al grazioso rifugio. Per il resto l'accoglienza è gelida in senso metaforico e letterale, fin dall'arrivo alle 16,30 dopo la ciaspolata quando ci hanno sbrigativamente richiesto di "farci un giro" all'aperto visto che stavano risistemando la saletta comune, senza un'accenno di scusa. Letteralmente ghiacciate le camerate che hanno ospitato il nostro gruppo per la notte, ghiacciata e scarsa l'acqua del rubinetto (per doccia calda a pagamento la caldaia sarebbe stata accesa SOLO se tutto il gruppo la richiedeva, peraltro con una caldaia che avrebbe fornito acqua al massimo per 5 o 6 persone). Il cibo mediamente buono ma se si serve mortadella come unico salume in montagna e marmellate industrialissime, inutile vantare il chilometro zero e in generale un atteggiamento "green" (che non significa non offrire il servizio al cliente). Tralascio altro per non dilungarmi. Il tutto ci ha fatto apprezzare ulteriormente l'ospitalità che dimostrano invece gli altri rifugisti del Piemonte, anche a fronte di collocazioni geografiche decisamente più difficili e svantaggiate. Un gran peccato, questa regione offre ben altro, fortunatamente.

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